Descrizione
L’editoriale di Nicola Giardino
Dieci anni fa nasceva
Italia Bilanci. L’obiettivo era offrire alla distribuzione auto un’informazione innovativa per cambiare l’allora prevalente orientamento di giudicare la performance dei dealer esclusivamente sulla base dei volumi di vendita e sulle quote di mercato, ignorando del tutto il conto economico.
Italia Bilanci ha saputo intercettare, al momento giusto, il diffuso bisogno di uno strumento di approfondimento economico e finanziario dettagliato ma al tempo stesso facile e comprensibile. “
Se oggi si pesa il business anche in termini di remunerazione del capitale investito, se si capisce che l’azienda vale per la capacità di generare valore, possiamo dire abbiamo fatto un meritevole esercizio di sana e concreta informazione” ha dichiarato
Fausto Antinucci, fondatore di
Italia Bilanci, nell’intervista raccolta da
Umberto Seletto in occasione del nostro decennale. Seletto è colui che ha seguito da vicino tutte le tappe del nostro percorso. Senza il suo apporto si può forse dire che
l’ADR addirittura non esisterebbe.
La prefazione di questa edizione è affidata a
Massimo Nalli, presidente di
Suzuki Italia, che ringraziamo per aver accettato l’invito, nonostante gli impegni. Gli siamo grati anche degli spunti di grande interesse che ha fornito nel suo testo.
Alle puntuali e approfondite analisi di bilancio di
Fausto Antinucci che rappresentano, non è una novità, il cuore dell’ADR, abbiamo come al solito associato una serie di approfondimenti su temi come il rallentamento del mercato aggravato dall’incalzare dei noleggi e della congiuntura economica, l’incerto destino del motore diesel penalizzato da un’ingiusta guerra ambientalista, la guida autonoma e il suo impatto sui nuovi modelli, l’adeguamento delle infrastrutture stradali alle nuove esigenze della tecnologia. Argomenti che più di altri hanno caratterizzato l’anno che sta per chiudersi.
Seppur in linea con il
2017 in termini quantitativi, il mercato
2018 è stato, per le reti di vendita, più complesso da interpretare e difficile da gestire. La ripresa lenta ma costante della domanda dal
2013 in poi aveva fatto sperare di poter tornare a superare i due milioni di unità vendute. L’attuale congiuntura economica e l’incerto equilibrio politico, reso ancor più precario dal contenzioso in atto con la UE sull’equilibrio di bilancio, rende nuovamente difficile il ritorno a breve ai livelli pre-crisi.
Grazie ai positivi giudizi raccolti in occasione delle precedenti edizioni, intorno all’ADR si è formato un gruppo di esperti che costituiscono il vero patrimonio della rivista. Un gruppo in grado di produrre testi di grande qualità su temi anche complessi e anche di interagire nella selezione e nella stesura dei contenuti. Un legame di grande rispetto reciproco che rappresenta il nostro orgoglio.
Le firme dell’ADR le avete ormai imparate a conoscere. Anche se rispetto al passato manca qualcuno perché impegnato altrove, (ma che non mancherà di esserci nelle prossime edizioni), possiamo vantare quest’anno new entry di grande spessore come il duo accademico
Zirpoli e
Stocchetti dell’Università Ca’ Foscari o
Andreas Barchetti di Autocity, che ha rilevato, con la sua bella lettera ai colleghi sulla GDPR 2017, il testimone dal fratello
Ivo Barchettiche più volte ha collaborato in passato. Esordienti pure
Salvatore Saladino di Dataforce e
Marc Aguettaz di Gipa, grande amico che mai prima si era fatto però tentare a scrivere un pezzo per noi. Menzione speciale ai già noti
Enrico De Vita grande esperto di motori e temi ambientali (da non perdete la sua intervista)
Andrea Malan di Automotive News,
Gianmarco Giorda di Anfia,
Maurizio Caprino de ll Sole 24 Ore,
Stefano Grassani del prestigioso studio legale GPB di Milano, per finire con il prezioso ed esperto
Marco Di Pietro di Axed Accademy, un vero amico sempre disponibile e ricco di consigli. In occasione del decennale è doveroso un ringraziamento particolare a
Giovanni Artiglio e
Francesco Gaglianone per il prezioso contributo alla realizzazione dell‘ADR.
All’ultimo minuto siamo anche riusciti ad aggiornare il pezzo di
Malan sulla FCA con le recentissime dichiarazioni del nuovo Ceo
Mike Manley affiancato dal nuovo Coo Emea,
Pietro Gorlier, sugli investimenti del gruppo.
Prima di andare in stampa abbiamo avuto modo di vedere, anche se solo sommariamente, i dati relativi alle immatricolazioni di novembre. Senza scendere nei dettagli, sembra che il mercato segua grosso modo il trend del mese precedente con un arretramento a livello globale del 6,2%, che non sorprende ma preoccupa, e con le flotte che rallentano ancora in favore dei privati. Tutto conferma insomma un mercato ancora al di sotto dei 2 milioni di unità. Da segnalare e da approfondire il forte calo delle autoimmatricolazioni sia a livello di Case che di Dealer. Non è un dato negativo perché, come spiega Antinucci nel suo commento, l’autoimmatricolazione crea distorsione nella concorrenza intrabrand e sposta un problema dalla Casa al Dealer.
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