Descrizione
L’editoriale di Nicola Giardino
L’edizione 2018 dell’Automotive Dealer Report si presenta in forma diversa dalle precedenti. Per anticipare i tempi e fornire una visione del business dei dealer del 2016 si è deciso di basare l’analisi sull’85% dei bilanci finora disponibili, senza dover attendere il completamento del lavoro di raccolta e classificazione per il quale sarebbe stato necessario rimandare, come in passato, la pubblicazione oltre la fine dell’anno.
Lo scorso anno alle analisi di bilancio abbiamo associato una serie di approfondimenti sul dieselgate, esponendo con ragionata obiettività le origini da cui lo scandalo scaturiva e l’impatto sulla distribuzione dell’auto. Nella edizione 2017 ci occupiamo invece della rivoluzione tecnologica che bussa alle porte e della nuova mobilità.
Nel mondo si producono oltre 94 milioni di veicoli, con un impiego di circa 14 milioni di lavoratori diretti e oltre 60 milioni di indiretti (fonte OICA). Una ricchezza sconosciuta alla generazione del secolo passato. Il futuro è però offuscato da una nube di incertezze che porterà alla ridefinizione del concetto di possesso dell’auto e alla definitiva affermazione della trazione elettrica e della guida autonoma. In altre parole, la fine della supremazia dell’auto con motore a combustione interna (benzina o diesel che sia) posseduta e guidata individualmente. Una rivoluzione forse pari a quella che all’inizio del secolo scorso mise fine alla trazione a cavalli? La risposta non è facile. È comunque certo che la peggiorata qualità dell’aria nei grandi centri urbani e la spinta degli ambientalisti contrari ai motori diesel sta accorciando i tempi della svolta. L’automobile è un prodotto industriale molto complesso in cui convergono diverse tecnologie. Una vettura di nuova generazione, secondo Ford, non è seconda a un aereo Boeing Dreamliner per complessità dei software che sovrintendono al suo funzionamento.
Nel recentissimo Osservatorio 2017 sulla componentistica italiana della Camera di Commercio di Torino, Anfia e Università Cà Foscari, Paul Mac Duffie del PVMI (Program on Vehicle and Mobility Innovation) sostiene però che il futuro dell’auto non è legato solo all’innovazione tecnologica, ma anche a fattori non ancora del tutto risolti di natura normativa, infrastrutturale e sociale. Per non parlare poi del tempo necessario ai profondi cambiamenti negli stili di vita per far spazio a scenari caratterizzati dalla mobilità cosiddetta sostenibile. Se però Mac Duffie è del parere che la rivoluzione sia molto meno imminente di quanto il discorso mediatico indurrebbe a credere, RethinkX, un pool di esperti dell’area di San Francisco, sostiene che entro il 2030 negli Usa il 95% delle distanze su strada saranno coperte da auto elettriche a guida autonoma. Secondo uno dei fondatori, Tony Seba, è però altrettanto vero che numericamente oltreoceano alla stessa data il 40% delle auto sarà ancora di tipo tradizionale, ma utilizzato solo per irrilevanti brevi percorrenze extraurbane. Gli specialisti di Bain & Company sono invece del parere che sempre in Usa solo il 10% delle auto in circolazione nel 2025 saranno a guida autonoma. Entrambe le teorie sono poi fortemente contrastate da Sam Abuelsamid di Navigant Consulting che le definisce “ridicole”. A suo dire in Europa e Asia entro il 2025 le auto a guida autonoma saranno non più dell’1% e ancor meno in Usa.
A seguire tutte queste e tante altre predizioni c’è da perdere la testa. Colpisce soprattutto l’ampiezza delle differenze nelle valutazioni. Abbiamo pertanto chiesto a un gruppo di esperti in vari campi connessi all’auto di approfondire la materia e fare possibilmente chiarezza. Ne è scaturito un quadro molto interessante e obiettivo dei cambiamenti che ci accingiamo a vivere. Siamo grati a tutti coloro che hanno accettato il nostro invito per la profondità delle dotte riflessioni che arricchiscono le acute analisi di Fausto Antinucci sul futuro dei dealer. Alle new entry come gli autorevolissimi Andrea Malan di Automotive News, Leonardo Buzzavo di Ca’ Foscari, Roberto Vavassori di Clepa e Andrea Giuricin dell’Un.tà Bicocca si affiancano gli esperti già noti per aver collaborato in passato come Enrico De Vita, Maurizio Caprino, Stefano Grassani, Marco Di Pietro e tanti altri, con i quali ci scusiamo per la mancata citazione, i cui nomi sono elencati nel sommario.
Buona lettura e alla prossima edizione!
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