- Scritto da Giovanni Artiglio
- Lascia un commento
Concessionari, nuovi tagli per i piccoli del Meridione. Sotto tiro gli ex Fca

Fonte: Il Sole 24 Ore di domenica 27 Giugno 2021
La rete distributiva
Fusioni e transizione
Maurizio Caprino
Nicola Giardino
Tra le preoccupazioni che acÂcompagnano l’avvio di Stellantis, non c’è solo quella sul destino degli stabilimenti italiani ex Fca: si parla molto di possibili tagli alle attuali reti dei concessionari dei marchi confluiti nel nuovo maxi-gruppo costituito con Psa, che tra l’altro aveva da poco inglobato Opel. A metà maggio il preavviso di diÂsdetta dei mandati inviato da Stellantis ha suscitato clamore. Ma in realtà la consistenza delle reti è deÂstinata a cambiare anche per tutte le altre case automobilistiche. E sarebÂbe una rivoluzione, al punto che i concessionari potrebbero essere non più tali: si paria di nuovi manÂdati in cui diventerebbero commisÂsionari o agenti di vendita. |
Che molto debba cambiare lo laÂscia capire anche la Commissione Ue: il 28 maggio, nella relazione sui risultati del regolamento Ber che diÂsciplina il settore (il 461/2010) quanÂdo mancano ormai due anni alla sua scadenza (31 maggio 2023), ha anÂnotato che dal 2010 le condizioni di concorrenza non sono cambiate. Ma ritiene «probabile» che il passaggio epocale in corso nella tecnologia (porterà all’auto elettrica, autonoma connessa e condivisa) avrà un imÂpatto sia pure «al momento non quantificabile» sulla distribuzione.
L’industria dell’auto deve tagliaÂre costi, compresi quelli di distribuÂzione: ha bassa redditività e alta neÂcessità di investimenti.
Una forbice che, nell’indice Roic (Return on invested capitai) calcolaÂto dalla Stem School of Business della New York University, lo pone all‘84esimo posto tra 96 settori. E che la rivoluzione tecnologica in corso sta ampliando.
«Per risparmiare sulla distribuÂzione – dice Fausto Antinucci, maÂnaging director di Italia Bilanci, soÂcietà specializzata nell’analisi ecoÂnomico-finanziaria nel settore – auÂmenterà la presenza della casa auto nel retail business. Essa assumerà la piena titolarità del rapporto conÂtrattuale col cliente finale». Oggi questo rapporto è riservato al conÂcessionario. Se ne deduce che queÂsta figura giuridica sarà sostituita in tutto o in parte da quella del comÂmissionario o dell’agente, che laÂsciano al costruttore il ruolo conÂtrattuale nei confronti del cliente. Gli ex concessionari che diventeÂranno commissionari (come erano fino agli anni Sessanta) o agenti svolgeranno attività di supporto, complementari alla vendita (come consegna, test drive, esposizione).
Dove sarebbe il maggior risparÂmio per le case auto? «Si eliminerebÂbero gli sconti intra-brand doluti al fatto che oggi il concessionario acÂquista le vetture dalle case – spiega Adolfo De Stefani Cosentino, presiÂdente di Federauto, l’associazione dei concessionari -. Con possibili ri- percussioni sulla concorrenza, che potrebbero attirare l’attenzione delÂla Ue: le case avrebbero un maggior controllo del mercato e i clienti poÂtrebbero trovare prezzi più allineati tra i punti vendita rispetto a oggi».
In cambio, ipotizza Antinucci, il cliente riceverà servizi migliori: «Le case premieranno gli operatori in gradodi dare più qualità , organizzaÂzione e performance». Tanto più che, con l’avanzata del car sharing, officine e autosaloni diventeranno sempre più punti di erogazione di servizi di mobilità .
Finora, invece, ha contato la diÂmensione dei concessionari, facenÂdo sopravvivere e crescere sopratÂtutto i più grandi. E qui il Covid ha
Per risparmiare sulla distribuzione la case puntano alla piena titolarità del rapporto con il cliente finale
vanificato le ultime ristrutturazioni delle reti distributive, che negli ultiÂmi anni avevano portato ad aumenÂtare le vendite medie per concessioÂnario (si veda il grafico sopra).
Quanto al fatturato, secondo ItaÂlia Bilanci, la media 2019 dei concesÂsionari Fca è stata di 71 milioni (con risultato ante imposte dell’1,2%), contro i 32,9 milioni (1,02%) di quelli Psa. Dati influenzati al rialzo dal fatÂto che i big hanno in pancia anche marchi extra-gruppo, ma che spieÂgano come nel riassetto inevitabile per Stellantis (bisogna riorganizzaÂre gamme prodotto e reti di vendita) i concessionari Fca potrebbero esseÂre meno penalizzati.
In generale, il grosso delle riÂstrutturazioni pare alle spalle: dal 2007 il numero dei concessionari si è più che dimezzato. Ma attenzione: i minori margini tipici di agenti e commissionari (soprattutto per la rinuncia a vendere servizi in proÂprio) e la transizione tecnologica possono provocare altre falcidie nel medio termine. Soprattutto al Sud, dove finora la rete si è adeguata meÂno a questa tendenza.